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CONCEPT DI PROGETTO - #QuestioneItalia (Contributi delle regioni)

Michele Eugenio Di Carlo

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UNIFICAZIONE ECONOMICA E SOCIALE, VERA QUESTIONE MERIDIONALE. ESSERE PROTAGONISTI. 


Noi Meridionali cosa diciamo? Diciamo che la 
#QuestioneMeridionale deve essere una priorità per la politica. La crescita contemplata nella progettualità dei territori delle province meridionali e integrata con quella delle altre province dell'Italia è una esigenza da ottemperare in modo equo e con pari dignità; il ritorno dei giovani nei nostri territori non sia funzionale solo alla politica perché è imprescindibile per lo sviluppo delle progettualità di territorio. La rivoluzione democratica è già in atto perché sia garantita equità e pari dignità per tutti i territori. PROGETTAZIONE CONDIVISA DEL FUTURO. Di seguito degli appunti sulla #QuestioneMeridionale, articolata per regione e per province. Nel caso la Puglia e la Provincia di Foggia, la Mitica Capitanata. 
Raggiunta l’intesa. La #QuestionePugliese, oggetto di un #ProgettoPolitico collettivo, comune e condiviso, sotteso ad un #Progetto dello #SpazioPuglia. Si parte dal #ProgettoCapitanata, Pro Capitanata / RETE SPAC, buona prassi. La propaganda, l’opportunismo nella grande, bella e ricca Provincia della Capitanata evolvono verso l’essenzialità e l’opportunità.
Erasmo Venosi, prendiamo spunto dal tuo post per fare delle riflessioni e per approfondire tematiche che sono anche #QuestionePugliese. E’ in discussione il modello industriale e quello dell’economia di mercato, conseguente, a partire dalla metà del secolo scorso. In circa mezzo secolo la “potenza distruttiva”, messa in campo dall’uomo, non ha eguali rispetto a quello che avviene nel ciclo naturale delle cose. Oggi, prendiamo atto e coscienza sempre maggiore che tutto il modello industriale si basa su una macchina altamente efficiente che genera ricchezza per pochi, in continua diminuzione,  e grande quantità di entropia per molti, in continuo aumento.  Si è configurato il rischio del cosiddetto effetto serra: surriscaldamento della Terra, ovvero cambiamento climatico radicale con conseguenze devastanti per gli ecosistemi, le specie più vulnerabili, la salute e la vita stessa degli esseri umani. Secondo studi aggiornati, la probabilità che la calotta di ghiaccio dell’Antartico occidentale collassi, pur non essendo grande, è maggiore di zero. Il quesito che ci dobbiamo porre, allora, è se “il modo di produzione capitalistico imperniato sul mercato registri rinnovate tendenze al cambiamento, e in quale direzione.Le tendenze che è dato cogliere nel primo decennio del secolo attuale confermano che, sotto il cruciale profilo dello sviluppo quantitativo e qualitativo della produzione di merci, l’economia di mercato capitalistica costituisce lo strumento più potente per migliorare il futuro. Grazie soprattutto al progresso tecnico, la crescita economica moderna si identifica con la capacità del sistema di incrementare il prodotto ben più rapidamente della pur montante popolazione mondiale (Kuznets 1966). La profezia negativa avanzata da Thomas R. Malthus all’alba del capitalismo, seppure fondata sulla plurisecolare esperienza di un rapporto risorse/popolazione tendenzialmente costante, è stata smentita dai fatti.
RETE SPAC, questo Imprenditore Collettivo su scala provinciale che si sta facendo strada nella grande, bella e ricca Provincia della Capitanata, di fronte ai principali problemi con cui il 21° sec. si dovrà confrontare, la esternalità, iniquità, instabilità, ha intrapreso una strada alternativa sotto il profilo dello sviluppo quantitativo e qualitativo. Uniformandosi al pensiero di Jeremy Rifkin, espresso nel libro “la società a costo marginale zero” sta facendo il “grande salto di paradigma dal capitalismo di mercato al Commons collaborativo”, facendo rete (interessante anche il saggio breve di Elena Como e Francesca Battistoni).
Spunti e riflessioni di "Mauro Fotia (articolo): Dal clientelismo trasformistico di Giolitti al doroteismo subliminale di Berlusconi"


 

INSIEME PER IL SUD. HA TUTTO PER RISORGERE,

IL SUD HA TUTTO PER RISORGERE ….. ANCHE IL MSPr_SUD
Enzo Lionetti
 è con Erasmo Venosi e altre 67 persone.

Il #Territorio dell'ex #RegnodelleDueSicilie oggi ha materie prime, risorse energetiche, industrie di produzione energia rinnovabile, industria pesante e poca industria meccanica, industria agroalimentare e tessile-abbigliamento-calzaturiero, industria costruzioni, nuove tecnologie, industria del turismo, industria culturale e industria dei servizi professionali.

Quello che manca sono grandi banche e assicurazioni. 
È questo è grave in un'economia avanzata perché banche e assicurazioni investono in aziende private anche con partecipazioni azionarie o comunque concedono grandi linee di credito, oggi tutte concentrate ad industrie del #Nord #Italia.

Lo #Stato investe poco e male in #infrastrutture!! Lo fa molto bene al Nord Italia dove genera un grande flusso di #investimenti che sorreggono tutta l'#economia!

Non dobbiamo fare altro che sviluppare ulteriormente le imprese sane del nostro territorio, nonché creando imprese sane e competitive!

Il costo del lavoro è alto anche rispetto ad altre aree economiche mondiali, nonostante la presenza di incentivi contributivi!

Il #management d'#impresa è un fattore fondamentale che deve potenziato, in collaborazione con le #Università del territorio, per accrescere #innovazione#competitività e #strategie commerciali!

La #Rete d'impresa, come anche #Consorzi per la partecipazione a gare d'appalto nazionali o estere, è un ottimo modello di crescita dell'economia, basato sul rafforzamento delle specializzazioni d'impresa!

Sproniamo i nostri giovani a restare nel nostro territorio, a frequentare le nostre Università, a fondare nuove imprese sane e competitive, per rafforzare il management d'impresa e basare il potenziamento della nostra economia sulle #Risorse #Umane, guidando anche con percorsi di #Orientamento e di #Specializzazione le giovani generazioni al #Riscattoguidati dalla #passione per il nostro territorio!!

Occorre un grande sforzo della Pubblica Amministrazione locale e centrale per agevolare i processi di sviluppo dell'economia con semplificazioni dei processi di #autorizzazioni e con analisi ambientali e sanitarie veloci ma rigorose a tutela del diritto inviolabile dell'Uomo alla #Salute e all'#Ambiente, non ostacolando pretestuosamente iniziative imprenditoriali sane e ambientalmente responsabili!!

Dobbiamo migliorare nella #Distribuzione #Organizzata tutta in mano a imprese del Nord, anche se piccole realtà stanno crescendo nel nostro territorio, ancora però con poca offerta di prodotti del #Sud!!

Potenziamo il sistema della #Comunicazione televisiva e radiofonica privata meridionale che dà risalto alle imprese ed ai prodotti del territorio!! Già oggi Telenorba o Radio KissKiss sono grandi realtà ma occorre ancor più potenziare il sistema integrato della Comunicazione!!

Il Riscatto parte da #NOI che amiamo il nostro il nostro territorio!!

#InsiemeperilSud

Enzo Lionetti, con Erasmo Venosi e altre 22 persone si chiedono se “Il SUD È, PER LA LEGA, COME L'AFRICA!!”. Come fregare il #SUD con l'#Autonomia #Differenziata. Il SUD È, PER LA LEGA, COME L'AFRICA!! PORTI CHIUSI AGLI AFRICANI, RUBINETTI CHIUSI AI #TERRONI#MERIDIONALI!! Perché il Sud ha il 34% della popolazione italiana e prende il 28% delle spese pubbliche italiane??

Il Ministro Erika Stefani (Lega Nord) fa salti di gioia perché finalmente c'è un confronto con il M5S, si può lavorare.. È una questione complessa, sono tante materie.. E non dice #NULLA di quello che si discute e si elabora!!! E Giggino dice che se si deve fare, si deve fare "bene"!! Perché pensano che i #Cittadini del Sud sono #IGNORANTI e non possono capire!!! E soprattutto NON DEVONO CAPIRE!! Allora spiegato facile facile.
Con l'#AutonomiaDifferenziata il Nord continua a fregare 61 miliardi di euro al Sud, oltre i più di 300 miliardi che già prende!! E i Cittadini del Sud continueranno a dire che #NONCISONO asili nido, che il trasporto pubblico locale (ferrovie e autobus) #FASCHIFO, che i servizi sociali #FANNOSCHIFO, che le scuole pubbliche cadono a pezzi, che le strade regionali, provinciali e comunali fanno schifo e così via...

Se fanno schifo queste cose è grazie alla Lega Nord che da trent'anni, prima con Forza Italia e poi con il PD, ha fatto solo ed esclusivamente l'interesse del Nord facendo andare tutte le risorse pubbliche possibili ed inimmaginabili al Nord!!! E adesso la Lega ringrazia e passa al colpo (furto) finale, quello della definitiva #SEPARAZIONE di #Veneto#Lombardia e #Emilia!! E a seguire #Piemonte e #Liguria!! Alla faccia dei poveri meridionali che hanno votato Lega e degli inconsapevoli che alle elezioni non vanno a votare! Allora spiegato facile facile.

Se non si ripristina immediatamente l'equilibrio della ripartizione delle spese pubbliche in base alla popolazione residente, sarà un danno incalcolabile alla #CREDIBILITÀ dello #STATO #ITALIANO!!

In altre parole, È LO STATO ITALIANO CHE VUOLE UN SUD SOTTOSVILUPPATO ED EMARGINATO!!

Ora, secondo i grandi intellettuali benpensanti, buonisti o razzisti che siano, È MAI POSSIBILE CHE 20 MILIONI DI PERSONE STIANO A GUARDARE LE VOSTRE MANFRINE E CONTINUANO A STARE BUONI E ZITTI???

Ormai il RE È NUDO E #SALVINI HA SCOPERTO LE SUE CARTE, FAR SPROFONDARE IL SUD NEL SOTTOSVILUPPO PER MANO DI UNA LEGGE DELLO STATO ITALIANO, CHIAMATA AUTONOMIA DIFFERENZIATA.

Dove la DIFFERENZA STA NELLA SOMMA DI 61 MILIARDI OGGI E PIÙ DI 150 MILIARDI DOMANI, TRA IL NORD E IL SUD!!

Questo è assolutamente un inconcepibile, inattuabile, temerario, spudorato tentativo di alzare un #MURO tra il NORD E IL SUD!!

Se questa è l'#Italia, allora #BASTA!!

 

RETE COMUNITA' 
LA SOCIETA'  A COSTO MARGINALE ZERO

Si, bisogna dare atto che è stato un convegno di alto profilo. Interventi qualificati e pertinenti. La risultante dei punti di vista degli autorevoli relatori, in sintesi. Vi sono evidenti contrasti costituzionali per l’attuazione. Significativo l’intervento del Prof. Gianfranco Viesti, del Prof. Coniglio, del Costituzionalista e del Rettore dell’Università di Bari. È parsa, viceversa, chiara la problematica strutturale delle nostre istituzioni locali, provinciali e regionali nell’affrontare le sfide epocali che sono in corso con l’utilizzo dei fondi del PNRR. Non si possono pensare progetti a spot per poter frenare il decremento demografico e l’invecchiamento delle nostre comunità. Ho colto questo messaggio ai giovani vanno date prospettive consone alle aspettative per le quali si sono impegnati nel corso della loro formazione. Le carenze sono nel contesto politico e imprenditoriale.

QuestioneMeridionale

Gruppo QuestioneMeridionale

Michele Eugenio Di Carlo

Il Quotidiano del Sud

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UN TRENO NEL SUD
CARTA DI Venosa
Alessandro Cannavale*

di Alessandro Cannavale
Per anni ho provato a scrivere di Questione Meridionale con toni nuovi. Mi sono presto emancipato, ancora novizio, da posizioni sudiste del tutto speculari a quelle che contestavo nel Nord separatista. Per una comprensibilissima legge fisica, due minus habens che tirano i lembi di una ferita da parti opposte, riescono a fare un gran bel danno, persino superiore alla somma dei singoli sforzi. Non ci crederete, ma tra coloro che si dicono oggi "meridionalisti" (stravolgendo il senso stesso della parola, per insipienza e interesse) molti sopravvalutati soggetti invocano proprio la separazione del Sud. Il momento è propizio: fatevi avanti, accumulate altra inutile entropia, salite sul carro del Caos. Come scriveva mirabilmente Flaiano, "oggi il cretino è pieno di idee". Il Sud ha invece bisogno di una rivoluzione coraggiosa, che lo liberi dalla voracità di certi equilibri sociali ed economici. Che sprigioni le potenzialità asfissiate da burocrazia, mafia e status quo, e crei in alcuni casi le precondizioni infrastrutturali allo sviluppo. Un Sud abbandonato in mezzo al Mediterraneo è un sogno per qualcuno, ma un incubo per altri. Bisogna agganciare l'Europa e i suoi standard, la dialettica Nord-Sud è andata da un pezzo, sopravvive solo nelle disastrose statistiche del divario interno che la nostra classe dirigente non riesce ad azzerare, per incapacità, connivenza e avidità. Non servono a nulla narrazioni di passati edulcorati e autoassoluzioni di massa. "È colpa di..." Perché mai come in questo caso ci sono dei concorsi di colpa sedimentati in un secolo e mezzo di storia unitaria. Da studiare e da cui ripartire. Questo pensavo fosse chiaro, persino quando pubblicavo "A me piace il Sud", nel 2017, con Andrea Leccese. Un testo che faceva pura testimonianza, senza troppe ambizioni. Personalmente, scrivevo per il figlio che speravo di avere, un giorno. Invece no, scopro che un certo mondo ultrà proprio non riesce a fare a meno di improvvisati guru che infarciscono i propri libri e articoli di invenzioni storiche, superfetazioni statistiche, ideazioni fantasiose di mondi mai esistiti. Ma senza la sincerità o l'originalità di un Tolkien. Al nostro Sud manca la coralità, la capacità di una visione comune per cui combattere. Che non comporta necessariamente la necessità di un capo che indichi la via. Sventurata la terra che ha bisogno di uomini (o donne) della Provvidenza. Il vero segreto di ogni possibile svolta è nella Partecipazione! Se centiniaia di migliaia di giovani vanno via è perché troppo spesso la puzza di muffa è salita sul piano attico. E bisogna prenderne atto. E attenzione, questo non lo dice il sottoscritto ma lo scriveva Salvemini. Alcune delle sue pagine conservano un'attualità sconcertante. Ogni volta che nei mesi scorsi si è provato a invocare un'aperta espressione della classe dirigente locale sul tema delle autonomie differenziate si è incontrato in troppi casi un atteggiamento guardingo ("sai, io devo riferirmi a una segreteria nazionale... ") circospetto. E poi inazione, pericolosa sottovalutazione del rischio. E ora abbiamo questo processo di autonomia differenziata in corso. Tante scuole, tante sanità, gabbie salariali. Un percorso lungo, trasversale, bipartisan, accarezzato negli anni. Quasi tutti i passaggi li ho seguiti sul blog che curo sul Fatto Quotidiano. E tutti fingono di sorprendersi. Nei giorni scorsi un amico mi diceva: tu scrivi, scrivi, ma cosa pensi? I tuoi articoli li leggerà qualcuno, sul Fatto quotidiano, su Basilicata24. Ma contano poco, politicamente. È vero. Non ho mai avuto la pretesa di influire molto sul mio contesto. Ma ho sempre perseverato. E oggi, me lo si consenta, posso vantare un impegno di divulgazione che perdura più o meno ininterrottamente dal 2014. Onesto, sincero, leale. Non mi paga nessuno per farlo. Non sono su alcun libro paga. Proseguirò fino a quando ne avrò le forze e l'entusiasmo. Quando ho recensito un libro, l'ho sempre acquistato (e in molti casi me ne sono amaramente pentito). Credo in una Italia unita e repubblicana. Soprattutto credo che ci stiamo lasciando sfilare la "via italiana al sogno", indicata luminosamente nella Costituzione. Quella del 1948, intendiamoci. Attenzione: quando uso il verbo credere, faccio riferimento alla sua etimologia, che indica "Mettere il cuore". Nella mia vita faccio tutto più o meno così. Perché quel sogno non fosse rubato ai ragazzi di questo Paese, mi sono sempre dato da fare. Perché i diritti di cui ho personalmente goduto nella mia vita non giungessero scontati alle generazioni che arrivano. Perché la luce che incontro negli occhi dei ragazzi è il vero patrimonio di questa terra. Sono ciò che merita più attenta tutela in questa fase. Il sale di ogni poesia che sia stata mai scritta. E che mai verrà scritta. Vi abbraccio.

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Michele Eugenio Di Carlo

Il contrasto ai flussi di immigrazione irregolare è per noi un dossier assolutamente centrale. In questa importante giornata abbiamo adottato un'intesa, firmata dai nostri rispettivi Ministri degli Esteri, con l'obiettivo di potenziare le capacità e la cooperazione con l'autorità libica in relazione alla Guardia Costiera. Soprattutto grazie all’Italia, uno dei temi che si affronterà nel prossimo Consiglio europeo riguarderà proprio il contrasto all’immigrazione irregolare, a partire dalla difesa della dimensione esterna fino alla cooperazione con le Nazioni del Nordafrica. Combattere i flussi illegali rimane un tema che non può riguardare solo Italia e Libia, ma anche l'Unione Europea nel suo complesso. Perché il modo più strutturale per affrontare questo problema è consentire alle persone di poter crescere e prosperare nelle loro Nazioni.

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Michele Eugenio Di Carlo

Michele Eugenio Di Carlo

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Erasmo Venosi
Erasmo Venosi, dalla proposta di "SOPPRESSIONE DELLE ATTUALI REGIONI" alla competenza "GOVERNATIVA e NON PARLAMENTARE" del Premier Giorgia Meloni è una chiara "perdita di dignità ed onore politico". Al potere per il potere. La risposta del Mezzogiorno d’Italia la rete dei nodi provinciali / città metropolitane (intranet dei territori), aggregati per Regioni e per macro aree. La rivoluzione culturale in corso nel Mezzogiorno d'Italia. Non possiamo perdere più un minuto di tempo. Nel Mezzogiorno d'Italia, finalmente, opera un nuovo colosso. Obiettivo, l'energia sostenibile ed efficiente e una nuova idea di storage.

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Marco Esposito

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Gianfranco Viesti 
Gianfranco Viesti, spiega perché le richieste di attuazione dell’autonomia regionale differenziata avanzate dalle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna sono della massima importanza. E’ così tanto per i profili procedurali di attuazione delle norme, quanto per le implicazioni relative al finanziamento delle nuove competenze, quanto ancora per la grande estensione delle materie coinvolte, che a partire da salute e istruzione coinvolgono tutti i principali ambiti di intervento pubblico nell’economia e nella società.
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IL DIBATTITO Pnrr a rischio? A Lecce Fitto assicura: «Già al lavoro per superare le criticità». A margine anche un passaggio, da parte del ministro Fitto, sull'autonomia differenziata. «Il Governo approverà un testo equilibrato - ha voluto ribadire - che terrà conto delle diverse differenze territoriali e non ci sarà in alcun modo una valutazione, così come viene rappresentata, di divisioni, scontri o contrasti». «Ne parlano in tanti - ha aggiunto - senza che ci sia ancora un testo approvato. Vedremo quando il Governo lo approverà e poi ne discuteremo nel merito della questione».

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA: L'ITALIA TORNA A CORRERE -🚂 Dice Roberto Calderoli con l'autonomia differenziata il treno Italia potrà finalmente correre.  Quale regione fungerà da locomotore che traina le restanti regioni dell'Italia (carrozze)? Quale regione sarà preposta ad accelerare? Chi verrà designato alla revisione delle carrozze, regioni, affinché nessuna perda nulla e tutte possano sviluppare le proprie potenzialità? 

Pubblicato da Roberto Calderoli su Venerdì 3 febbraio 2023