La rivoluzione gentile per uscire dal pantano
Il SUD deve alzare l’asticella della qualità della richiesta di azione politica in settori trainanti dell’economia dei territori, specie di quelli più svantaggiati. La rivoluzione gentile è anche culturale, industriale e digitale. Essa ci deve vedere protagonisti di visioni che siano in linea con il “next generation eu”. Le nostre piazze virtuali, presenti su questa ITc, siano rappresentative di comunità collaborative e solidali, in grado, partendo dal basso, di proporre per i territori, soluzioni di pianificazione e programmazione basate sulla transizione ecologica, resilienza, digitalizzazione, identità territoriale e innovazione, congruenti con il Green New Deal. La Provincia di Foggia è un nodo prototipo replicabile in altre province e, non solo della Regione Puglia. Qui si è innescata questa rivoluzione gentile a sostegno della "Proposta strategica per un Piano di ripresa e resilienza per l’Area Vasta della Provincia di Foggia. Coniuga una nuova idea di sviluppo sostenibile e un nuovo paradigma economico che sono al passo coi tempi, ovvero di tipo collaborativo e circolare. La rivoluzione è necessariamente culturale per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo, ma anche forme estreme di populismo. Si fonda non solo sui valori definiti nella nostra Costituzione, ma altresì, tiene conto di ciò che sta accadendo al pianeta e agli ecosistemi. E’ pietra di volta della biologia terrestre. Non può più esserci sviluppo e progresso veri, infatti, se non si conosce la natura. Questo ci distingue dall’atteggiamento del barbaro che, arraffa e depreda il futuro, rispondendo a una sua indole di insensato egoismo. Il nuovo secolo della connessione continua, ha bisogno di cittadini portatori di creatività, predisposti al lavoro di squadra, che abbiano capacità di astrazione e di sperimentazione e, di senso dell’orientamento, per poter navigare in mari aperti. Va da sé che deve essere abbandonata, una volta per sempre l’idea dell’assistenzialismo e della politica autoreferenziale. È giunto il momento di essere persone nuove.
Rete Comunità Energia
Le comunità energetiche sono associazioni tra cittadini, imprese, enti pubblici o altri soggetti che decidono di produrre, scambiare e consumare energia elettrica da fonti rinnovabili su scala locale. L'obiettivo è di ridurre i costi dell'energia, aumentare l'efficienza e la sostenibilità, promuovere la partecipazione e la democrazia energetica. Le comunità energetiche possono beneficiare di incentivi economici riconosciuti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per l'energia condivisa all'interno della comunità. Per costituire una comunità energetica è necessario creare un'entità legale (come un'associazione o una cooperativa) tra i membri interessati, individuare l'area dove installare gli impianti di produzione (che possono essere di proprietà della comunità o di un soggetto terzo) e fare istanza al GSE per ottenere gli incentivi. Se vuoi saperne di più, puoi visitare i seguenti siti: 1. enelx.com 2. lumi4innovation.it 3. biblus.acca.it 4. gse.it 5. bing.com .
La pagina della piattaforma Pro Capitanata, Rete Comunità Energia, fa parte di un progetto più ampio chiamato Libro Mastro Pro Capitanata, che è il risultato di un lavoro collettivo e partecipativo di diverse realtà del territorio, tra cui imprese, associazioni, enti locali, università, scuole, sindacati e cittadini. Il progetto ha l'obiettivo di creare una rete locale per affrontare le sfide del tempo presente e futuro, in particolare nel campo dell'innovazione, della sostenibilità, della cultura e dello sviluppo. Si occupa specificamente della Rete Comunità Energia, che è una delle iniziative promosse dal progetto per favorire la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili tra i membri della comunità. La Rete Comunità Energia si ispira ai principi e alle normative delle comunità energetiche rinnovabili, ma si differenzia da queste per alcuni aspetti, come la possibilità di includere anche soggetti non localizzati nello stesso territorio o di utilizzare anche fonti non rinnovabili. La Rete Comunità Energia si propone di offrire vantaggi economici, sociali e ambientali ai suoi partecipanti, come la riduzione dei costi dell'energia, la creazione di nuove opportunità di lavoro, la valorizzazione delle risorse locali e la riduzione delle emissioni di CO2. Per approfondire il progetto Pro Capitanata e la Rete Comunità Energia, puoi consultare i seguenti siti: 1. procapitanata.it 2. procapitanata.it 3. procapitanata.it .
La denuncia di Zingaretti segna il momento di non ritorno della politica. Giuseppe Conte non è la persona politica che va giudicata ma la gravità della sua denuncia. Il gioco di potere che anche in questo particolare momento di difficoltà ruota intorno ad interessi di parte. La rivoluzione culturale, industriale, digitale non si arresti. Non è questione di "manovra", come sostiene Marco Barbieri. Non possiamo farci deviare dalla vera questione politica, sicuramente, non riconducibile a mere "circostanze", Franco Salcuni.
In questi giorni abbiamo definitivamente preso atto di quanta debolezza organica e strutturale esiste nella rappresentanza nel Parlamento Italiano, ovviamente, per nostra esclusiva responsabilità. In circa trenta anni dalla famosa caduta della Prima Repubblica non siamo riusciti a determinare la svolta nel nostro Paese per stabilire una democrazia giusta e per una guida sicura del paese. Questa ultima legislatura rappresenta l’apice di una incongruenza politica e, per giunta, di irresponsabilità verso una popolazione stremata. Ora rischia il tracollo fisico ed economico. Non sono i giovani il problema ma il paese che versa nel totale degrado, mentre il decremento demografico non garantisce neppure più il ricambio generazionale. Ci sono territori, specie al SUD, abitati solo da vecchi con territori abbandonati e oggetto di saccheggi di qualsiasi genere. Non abbiamo strade alternative per aiutare i giovani e noi stessi che portare a compimento la rivoluzione culturale, industriale, digitale, gentile che è stata innescata in Provincia di Foggia e che oggi conta adesioni in numerose province non solo della Puglia, Lecce, Taranto ma anche di altre Regioni. La stiamo portando avanti non già per sovvertire l’attuale democrazia ma per costruire dal basso un sistema nazione basato sulle Reti di Comunità collaborative, solidali, empatiche per sostenere un Recovery Plan in grado di soddisfare concretamente la finalità del Next Generation Eu. Abbiamo elaborato una progettualità per la Provincia di Foggia, frutto di una Newco tra Rete Comunità Agricoltura e Rete Comunità Energia. È un nodo prototipo, aperto, replicabile in tutte le province. Diamoci forza e coraggio perché l’Italia non si può permettere di perdere questa opportunità. La rivoluzione serve per impedire che per l’ennesima volta diventino soldi per soddisfare opportunismi inquinati.
La componente trainante di questo nuovo governo è formata da tecnici. Il SUD deve alzare l’asticella della qualità della richiesta di azione politica in settori trainanti dell’economia dei territori, specie di quelli più svantaggiati. La rivoluzione gentile è anche culturale, industriale e digitale. Essa ci deve vedere protagonisti di visioni che siano in linea con il “next generation” eu.
Le nostre piazze virtuali, presenti su questa ITc, siano rappresentative di comunità collaborative e solidali, in grado, partendo dal basso, di proporre per i territori, soluzioni di pianificazione e programmazione basate sulla transizione ecologica, resilienza, digitalizzazione, identità territoriale e innovazione, congruenti con il Green New Deal.
La Provincia di Foggia è un nodo prototipo replicabile in altre province e, non solo per la Regione Puglia. Essa ha innescato questa rivoluzione gentile e una "Proposta di progetto strategico per un Piano di ripresa e resilienza per l’Area Vasta della Provincia di Foggia. (clicca qui per leggere la richiesta), già sottoposta all’attenzione del precedente governo. E verrà riproposta all’attuale nuovo esecutivo a guida “Draghi”. Questa coniuga una nuova idea di sviluppo sostenibile e un nuovo paradigma economico che sia necessariamente al passo coi tempi, ovvero di tipo collaborativo e circolare.
La rivoluzione deve essere necessariamente culturale per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo, ma anche forme estreme di populismo e, deve fondarsi non solo sui valori definiti nella nostra Costituzione, ma altresì, deve tener conto di ciò che sta accadendo al pianeta e agli ecosistemi, pietra di volta della biologia terrestre; non può più esserci sviluppo e progresso veri, se non si conosce la natura; questo ci distingue dall’atteggiamento del barbaro che, arraffa e depreda il futuro, rispondendo a una sua indole di insensato egoismo.
Il nuovo secolo della connessione continua, ha bisogno di cittadini portatori, di creatività, predisposti al lavoro di squadra, che abbiano capacità di astrazione e di sperimentazione e, di senso dell’orientamento, per poter navigare in mari aperti.
Va da sé che deve essere abbandonata, una volta per sempre l’idea dell’assistenzialismo e della politica autoreferenziale. È giunto il momento di essere persone nuove.