Sono lieto di presentare il libro mastro Pro Capitanata. Nasce dalla volontà di promuovere lo sviluppo della Provincia di Foggia attraverso la collaborazione tra i vari attori sociali, economici, pubblici e produttivi. Il libro mastro Pro Capitanata è il frutto di un lavoro collettivo e partecipativo, che sta coinvolgendo diverse realtà del territorio, tra cui imprese, associazioni, enti locali, università, scuole, sindacati e cittadini. Si tratta di un esempio concreto di come si possa fare rete localmente per affrontare le sfide del tempo presente e futuro. Il libro mastro Pro Capitanata racconta le storie, le esperienze, le buone pratiche e le proposte di chi vive e lavora in questa provincia. Vuole stimolare il dibattito, la partecipazione, la condivisione e la co-progettazione tra i vari soggetti del territorio. Vuole contribuire a definire una visione comune e una strategia condivisa per lo sviluppo della Capitanata. Il libro mastro Pro Capitanata si articola in sezioni: Macro Sistema Sociale, Macro Sistema Economico, Macro Sistema Pubblico, Macro Sistema Produttivo, lo Spazio, aperto e chiuso, dove i Macro Sistemi interagiscono, il Concept di Progetto, la rassegna stampa, l’Emporio, il Soggetto Company Rete SPAC. Nella sezione Spazio si presenta il contesto storico, geografico, demografico e socioeconomico della Capitanata, evidenziando le sue potenzialità e le sue criticità. Nella sezione Concept di progetto, in particolare, si analizza il ruolo dell’agricoltura come settore chiave per l’economia locale e per la tutela dell’ambiente. Si evidenzia anche l’importanza di investire in innovazione tecnologica e sociale per rendere l’agricoltura più competitiva e sostenibile. Si illustra il progetto Pro Capitanata, spiegando la sua origine, i suoi obiettivi, i suoi metodi e i suoi risultati. Nella sezione finale si descrive la Rete contratto Sistema Produttivo Agricolo Capitanata (RETE SPAC), il nuovo modello economico che sta portando la Provincia di Foggia nel futuro, mettendo insieme tutte le realtà produttive del territorio. Si spiega come la RETE SPAC si basi sul concetto di Commons Collaborativo, ovvero una forma di organizzazione sociale ed economica che valorizza le risorse comuni e le mette a disposizione della collettività in modo equo e partecipativo. Si illustra anche il piano industriale della RETE SPAC, che contiene gli obiettivi strategici e le attività operative da realizzare nei diversi ambiti di intervento: agroalimentare, agro energetico, formazione, ricerca e innovazione. La terza parte raccoglie le testimonianze e le proposte di chi ha partecipato al progetto Pro Capitanata, suddivise per tematiche e settori di interesse. Si raccontano le storie di successo e le buone pratiche di chi ha saputo innovare e creare valore, principalmente, nel settore prevalente della Capitanata, quello agricolo. Si presentano anche le sfide e le difficoltà che ancora si devono affrontare per migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti dal territorio. Si propongono infine delle soluzioni possibili per superare gli ostacoli e per sfruttare le opportunità che si presentano. La quarta parte propone alcune linee guida e azioni concrete per realizzare il progetto Pro Capitanata, tenendo conto delle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal Next Generation EU (NGEU). Si suggeriscono dei possibili percorsi di finanziamento e di accompagnamento per le imprese agricole che vogliono aderire alla RETE SPAC o che vogliono avviare nuovi progetti innovativi nel settore agroalimentare. Si indicano anche dei possibili partner e dei possibili beneficiari delle azioni previste dal progetto Pro Capitanata. Il libro mastro Pro Capitanata non vuole essere un documento definitivo o esaustivo. Vuole essere un punto di partenza per un processo aperto e continuo di dialogo e collaborazione tra tutti gli attori del territorio. Vuole essere uno strumento per costruire insieme il futuro della Capitanata. Questo libro è scritto dalla Rete contratto Sistema Produttivo Agricolo Capitanata, il nuovo modello economico che sta portando la Provincia di Foggia nel futuro, mettendo insieme tutte le realtà produttive del territorio. Questo modello è nato nel 2011 come una risposta innovativa alle esigenze del Meridione e ha ricevuto l’attenzione del Prof. Erasmo Venosi, fisico nucleare ed esperto di cambiamenti climatici e modelli economici. Nel post il Prof. Venosi spiega come la RETE SPAC sia un esempio di come si possa applicare il concetto di Commons Collaborativo in un contesto locale, creando una rete di imprese che condividono le risorse comuni e le mettono a disposizione della collettività in modo equo e partecipativo. Il Prof. Venosi sottolinea anche come la RETE SPAC sia in linea con il modello economico proposto da Jeremy Rifkin nel suo libro “La società a costo marginale zero”, in cui si prevede una transizione verso un’economia basata sull’IT delle cose, sull’energia rinnovabile e sulla condivisione dei beni e dei servizi. Il Prof. Venosi conclude il suo post invitando i lettori a conoscere meglio la RETE SPAC e a sostenere il suo progetto.
Cosa si intende per libro mastro nell'era della governamentalità algoritmica?
Un insieme di pagine dove si registrano le interazioni tra i componenti dei quattro macrosistemi costituenti una comunità collaborativa di un territorio riferito ad uno spazio provinciale o di una città metropolitana. Primo esempio. La Provincia di Foggia.
Cosa si intende per interazione tra Macrosistemi di uno spazio territoriale provinciale / metropolitano? (Strategia Nazionale per lo sviluppo Sostenibile)
Esempi di interazioni tra soggetti di macrosistemi sociali interprovinciali, aggregati per regioni.
Erasmo Venosi è con Anna Fiordiponti e altri 56. Pensano che sia urgente una riforma sostanziale delle strutture dell’ONU, in direzione di una maggiore democrazia. La tendenza all’espansione e alla modernizzazione delle armi nucleari è particolarmente preoccupante. Il Doomsday Clock è ora a soli 90 secondi dalla mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe globale. L’Orologio ricorda all’umanità e ai responsabili degli Stati quando sia fragile l’equilibrio, che consente all’uomo di vivere sulla Terra in presenza del rischio nucleare, ma anche dei cambiamenti climatici. Altissima la probabilità, che la guerra possa sfuggire al controllo. Nel cyberspazio trasformatosi in un campo di scontro tra potenze oltre 50 organizzazioni di hacker, partecipano alla guerra.
Erasmo Venosi scrive a Michele Lauriola. Siamo alla frutta noi ma credo tutto il vecchio continente. Dal punto di vista economico. Da quello del rischio , tra escalation e cambiamento climatico. Siamo a 90 secondi dalla mezzanotte. Se gli danno gli F 16 che hanno la capacità di colpire il territorio russo.di speranze ne resteranno davvero poche.
Erasmo Venosi, Maria Rosaria D'aniello e altri 22, tornano sull’argomento per farci capire che è drammaticamente attuale il Manifesto Einstein-Russel, per un mondo libero da armi nucleari. Obiettivo che appare irraggiungibile, ma irrinunciabile per uomini e donne, che evocando Einstein sono “rimasti sani di mente in un mondo pazzo”. Oggi la guerra nucleare totale è diventata una tragica possibilità. La proliferazione di armi nucleari, la esistenza di bombe termonucleari, missili balistici intercontinentali , il Sarmat II che la Russia avrebbe testato secondo la CNN e la militarizzazione dello spazio rendono rischiosissimo questo periodo storico. Anche il potente Council on Foreign Relations collegato agli interessi dei miliardari, consiglia di intrattenere immediatamente negoziati di pace. Le motivazioni sono squisitamente di egemonia economica, messa anche in discussione dal progressivo affievolimento del dollaro come moneta di riserva. L’80% del capitale azionario mondiale è nelle mani del 2% degli azionisti. Lo conferma uno dei 10 economisti più citati al mondo, il Prof. di economia nel prestigiosissimo MIT, Daron Acemoglu. Pazzi ce ne sono ma chi li governa ha le idee chiarissime sugli obiettivi e della vita umana non frega niente!
L'argomento non è solo l'intelligenza artificiale, Erasmo Venosi. Massimo Canducci, con Stefano Epifani e altri 23, asseriscono che la tecnologia è uno straordinario abilitatore di innovazione e consente di rispondere all'obiettivo principale dell'innovazione: migliorare la vita delle persone generando valore nel comparto economico, ambientale e sociale.